Il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, la Fondazione Ernesta Besso e la Fondazione Camillo Caetani presentano:
«Er tormento de la scola» – L’educazione nei testi e ai tempi di Belli
Roma, Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32, 19 novembre 2024
Il progetto educativo di riferimento di Giuseppe Gioachino Belli è quello reso esplicito in una sua lettera del luglio 1829 in cui chiedeva a Michele Viale (Uditore della Nunziatura Apostolica a Lucerna) se in Svizzera ci fossero “stabilimenti pubblici” capaci di formare “un fanciullo romano, destinato dal padre a divenire, per quanto le felici sue disposizioni lo consentano, Uomo religioso e non superstizioso, amico più dell’onore che della riputazione, coraggioso e non temerario, franco e non impertinente, obbediente e non vile, rispettoso senza adulare, emulatore senza invidia, giusto, leale, vegeto, agile, amabile, dotto, erudito: insomma un uomo da riuscire la compiacenza de’ genitori e l’esempio de’ concittadini”. Un progetto educativo davvero complesso e ricco, che, secondo Belli, le strutture educative romane non potevano svolgere. Questa esigenza si colloca dentro una sua approfondita ricerca di questioni psico-pedagogiche su testi antichi e moderni, classici ed europei, testimoniati dalle note del suo Zibaldone, da passi di lettere, dai sonetti romaneschi.
Il convegno ricostruisce la situazione pedagogica dello Stato Romano inserendolo all’interno delle riflessioni e del dibattito sulla scuola e l’educazione nell’Ottocento italiano ed europeo.
I sessione – L’educazione a Roma nell’Ottocento (presiede Davide Pettinicchio), ore 9
1. Lorenzo Cantatore, Continuità e discontinuità nell’istruzione di base dalla Roma pontificia a Roma capitale;
2. Paolo D’Achille, Il dialetto nella scuola postunitaria: una malerba da estirpare o una piattaforma su cui costruire l’italofonia?
3. Hilda Girardet, Le scuole dell’Agro Romano.
Coffee break
4. Francesca Rosati, “Ma lo scànnolo grosso è nne le fijje”. Formare le fanciulle del popolo nella Roma pontificia;
5. Matilde Esposito, “È la festa d’er zanto bbianco e nnero, che ffa li libbri, e cchi li legge, arrosto”. Censurare per educare nella Roma di Belli;
6. Martina Ludovisi-Giulio Vaccaro, “Chene imparato t’hanno queli maestri ar seminario?”. La pedagogia dell’Ottocento in Alessandro Barbosi.
II sessione – Belli e l’educazione (presiede Laura Biancini), ore 15
1. Ludovica Saverna, L’educazione giovanile di Belli. Roma tra collegio, accademie e università;
2. Elio Di Michele, “Er giorno che impiccorno Gammardella”. Pedagogie popolari e antipedagogia nell’opera di Belli.
Coffee break
3. Luigi Giuliani, I luoghi dell’educazione di Ciro: Belli a Perugia;
4. Marcello Teodonio, “Scola santa! E chi è che t’ha inventato?” Pedagogia e scuola nei sonetti di Belli.
In chiusura:
“Poi comincia er tormento de la scola”. Scuola, insegnanti, allievi nei sonetti di Belli, con Stefano Messina e Chiara Bonome.
Comitato scientifico: Marcello Teodonio, Laura Biancini, Elio di Michele, Luigi Giuliani, Martina Ludovisi, Davide Pettinicchio, Giulio Vaccaro.
Vi aspettiamo il 19 novembre 2024 a Roma, alla Fondazione Camillo Caetani, via delle Botteghe Oscure 32!