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Convegno di studi “La strada è lunga”. Trilussa a 150 anni dalla nascita: l’uomo, il poeta, il narratore, l’intellettuale, il personaggio

Cari amici,

in occasione del 150° anniversario della nascita di Trilussa, il Centro Studio Giuseppe Gioachino Belli organizza il convegno di studi “La strada è lunga”. Trilussa a 150 anni dalla nascita: l’uomo, il poeta, il narratore, l’intellettuale, il personaggio nelle giornate del 5 e del 26 ottobre 2021.

A causa delle note questioni, si potrà assistere al convegno solo a distanza, in streaming al seguente indirizzo: https://bit.ly/2ZoXhZq

Grazie a tutti dell’attenzione, e a presto incontrarci

Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

Marcello Teodonio

INFORMAZIONE PER I DOCENTI

La partecipazione al convegno sarà utile come formazione per i docenti per un totale di ore 8 per la prima sessione, e di ore 8 per la seconda sessione. Sarà rilasciato attestato di frequenza valido per gli usi consentiti. Si invitano i docenti a comunicare la loro presenza e a fornire l’elenco degli studenti partecipanti (e a verificarne le presenze durante gli incontri) all’indirizzo: centrostudiggbelli@gmail.com

Anche per gli studenti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

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Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

Istituto Nazionale di Studi Romani

Università degli Studi di RomaTor Vergata

CLICI Università di Roma “Tor Vergata”

Accademia dell’Arcadia

Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea-CNR

CONVEGNO DI STUDI

“La strada è lunga”.

Trilussa a 150 anni dalla nascita: l’uomo, il poeta, il narratore, l’intellettuale, il personaggio

Introduzione

Erano passati dieci anni dall’Unità d’Italia, otto dalla morte di Belli, e soltanto uno dal 20 settembre, quando nacque quello che sarebbe diventato l’assoluto protagonista della poesia in romanesco della prima metà del Novecento, Carlo Alberto Salustri, il quale userà come nome d’arte l’anagramma del proprio cognome. Trilussa nacque da padre nativo di Albano e madre bolognese: è dunque l’espressione di quella enorme trasformazione che Roma stava subendo in quello scorcio di secolo, da piccola capitale di un regno universale sopravvissuta a sé stessa a grande città moderna capitale di un giovane stato. La sua vocazione alla poesia è precocissima sì che già a venti anni diventa non solo il più popolare poeta romano, noto e stracitato anche fuori le mura della ex città santa, ma anche uno dei punti di riferimento di tutti gli scrittori che intanto si andavano affacciando a Roma, per tentare di conquistarla o per esserne conquistati (D’Annunzio), magari per poi prenderne le distanze. Questo ruolo gli venne riconosciuto quasi malgrado lui stesso, ma al tempo stesso egli non fece nulla per toglierselo di dosso: anzi alcune sue abitudini esistenziali (le notti e le osterie, la mancanza di un lavoro stabile, la mai smentita scelta per una vita da scapolo) ne facevano una specie di bohémien sopravvissuto, che peraltro viveva la propria scelta non con l’ostentato sogno alternativo dei poeti maledetti, ma con il disincanto tutto romano di chi vede la propria e altrui esistenza dall’alto di una saggezza superiore. In realtà Trilussa volge il suo sguardo distaccato su tutto, e non c’è individuo (i potenti, i “bottegari”, il popolo, i preti, e lui stesso) o valore (la giustizia e la fratellanza, il progresso e la libertà) che scampi al suo scetticismo che si elabora grazie alla sua notevole perizia di usare il comico nelle più varie sfumature, dal farsesco all’umoristico, dal ridicolo al satirico, andando a scoprire e pungere i difetti che caratterizzano l’uomo di ogni tempo. Due valori però rimangono costantemente praticati e mai irrisi: la condanna della guerra, vero «macello» la cui prima e vera vittima rimane il popolo innocente, e l’esercizio della memoria, operazione peraltro malinconica e non consolatoria, giacché non riscatta ma semmai rende ancor più lontano il presente. E visto che neanche l’aldilà offre prospettive, si coglie quanta desolazione e quanto pirandelliano umorismo ci sia in queste poesie che parlano di animali, di una città tutta interiore, di un’umanità piccola o piccolissima schiacciata inesorabilmente dalla storia: «La strada è lunga, ma er deppiù l’ho fatto: / so dov’arrivo e nun me pijjo pena» (La strada mia).

Il percorso che Trilussa compie (e fa compiere alla poesia in dialetto) va dagli epigoni belliani, Ferretti e Zanazzo, alla cifra “ermetica” e simbolista di dell’Arco, mentre intanto la poesia in lingua da Carducci giungeva a Montale e Caproni attraverso Gozzano e Ungaretti. Che ne fosse consapevole o no, Trilussa trasforma lo statuto della lingua poetica dialettale in una prospettiva molto lontana da quella praticata dal coetaneo e “ottocentesco” Pascarella: la turgida parola romanesca, la “serciata” di Belli, così stancamente imitata dagli epigoni, subiva un processo che la allontanava sempre più dalla dialettalità bassa e la collocava dentro le coordinate della lirica d’arte novecentesca.

Descrizione del convegno

In occasione del 150° anniversario della nascita del celebre poeta romano Carlo Alberto Salustri (26 ottobre 1871- 20 dicembre 1950) meglio conosciuto come Trilussa, il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli organizza un convegno di studi in due giornate per ricordare la figura dell’illustre concittadino romano per rendere omaggio alla sua memoria e ricordare quanto sia ancora attuale la sua opera poetica e letteraria.

Le due giornate, da tenersi nel mese di ottobre 2021, sono organizzate in collaborazione con l’Istituto Nazionale Studi Romani, l’Università di Tor Vergata e l’Accademia dell’Arcadia.

La prima giornata del convegno sarà dedicata all’Archivio Trilussa di cui il Museo di Roma in Trastevere possiede la parte più consistente, circa 10.000 documenti tra fotografie, cartoline, lettere, telegrammi, disegni e una corrispondenza di tipo amministrativo come contratti, fatture ed altro. Altre parti significative dell’Archivio Trilussa sono conservate presso l’Istituto Nazionale degli Studi Romani, a Milano presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, a Bologna presso l’Archivio del regista Alessandro Blasetti, e a Roma presso l’Accademia dei Lincei, e al fondo Ceccarius della Biblioteca Nazionale Centrale. L’intento della sessione è quello di ricomporre idealmente, nella sua interezza, tutto l’Archivio Trilussa attraverso gli interventi dei responsabili delle varie istituzioni, pubbliche e private, che ne conservano i materiali al fine di ottenere una inedita visione d’insieme tra la corrispondenza ricevuta e inviata dal poeta.

Nella seconda giornata saranno approfonditi gli aspetti relativi all’uomo e al poeta Trilussa all’interno del contesto storico nazionale e internazionale, affidando i contributi a docenti universitari, critici letterari, saggisti, storici, che sono oggi i massimi studiosi del poeta.

Convegno di studi virtuale su Trilussa – 16 dicembre 2020

Il convegno si potrà seguire su piattaforma zoom al seguente indirizzo: https://us02web.zoom.us/j/86448943601?pwd=UzR2cXcrbHNmbkU2MTZvRURocDZRdz09

CENTRO STUDI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

 ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI ROMANI

Convegno di studi

La strada è lunga

Trilussa a 70 anni dalla morte

La seconda fase della produzione poetica di Trilussa
(i sei libri nuovi editi dal 1922 al 1944)

16 dicembre 2020 – ore 15.00

(incontro a distanza su piattaforma Zoom)

Presiede Luca Serianni

Saluto di Letizia Lanzetta – Direttore dell’Istituto Nazionale di Studi Romani

Saluto di Laura Biancini – Vicepresidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

Interventi

Loredana MassaroLe cose

Davide PettinicchioLa gente

Giulio VaccaroLibro N. 9

Marcello TeodonioGiove e le bestie

Claudio CostaLibro muto

Franco Onorati Acqua e vino – con un contributo di Luigi Giuliani

 

Il convegno si potrà seguire su piattaforma zoom al seguente indirizzo: https://us02web.zoom.us/j/86448943601?pwd=UzR2cXcrbHNmbkU2MTZvRURocDZRdz09

 

Il convegno è stato realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.

Convegno di studi sull’Epistolario di Giuseppe Gioachino Belli – 27 novembre 2019, 21 gennaio e 18 febbraio 2020

Cari amici,

in occasione dell’uscita dell’Epistolario (1814-1837) di Belli, a cura di Davide Pettinicchio (Macerata, Quodlibet, 2019), il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli propone un convegno di studi articolato in tre incontri dedicati alle lettere belliane e alle prospettive di ricerca aperte dalla scrittura epistolare ottocentesca.

Il primo incontro si svolgerà mercoledì 27 novembre alle ore 17 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Gli altri due si terranno al teatro Argentina il 21 gennaio e il 20 febbraio 2020.

Vi aspettiamo!

 

Il Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

prof. Marcello Teodonio

 

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Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

Teatro Argentina

 

CONVEGNO DI STUDI

“Mio caro Checco, ti scrivo ma non so quello che ti dirò”

L’epistolario di Giuseppe Gioachino Belli

 

27 novembre 2019

ore 17-19

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

  1. Giulio Vaccaro, “Mi confermo vostro affezionatissimo”. Scritture epistolari nell’Ottocento romano
  2. Marcello Teodonio, Le lettere come fonte della vita di Belli
  3. Eugenio Ragni, Le lettere di Belli come testo letterario
  4. Davide Pettinicchio, “Bellino mio”. Le lettere del conte Francesco Maria Torricelli

 

21 gennaio 2020

ore 17

Teatro Argentina

  1. Laura Biancini, Le lettere di Belli come testi da lettura scenica

 

18 febbraio 2020

ore 17

Teatro Argentina

  1. Rita Fresu, Belli epistolografo: dalla lingua letteraria alla lingua comune
  2. Leonardo Lattarulo, Le lettere come laboratorio dei sonetti

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Scheda del volume

Giuseppe Gioachino Belli, Epistolario (1814-1837), a c. di Davide Pettinicchio, Macerata, Quodlibet, 2019

– 1300 pagine;

– 597 lettere di Belli, di cui 150 completamente inedite;

– le lettere sono presentate in edizione critica;

– sono riportate anche, in forma completa o parziale, circa 500 lettere dei circa 100 corrispondenti;

– di tutte queste lettere, di Belli e dei suoi corrispondenti, si è lavorato sugli originali;

– il lavoro di ricerca si è svolto a Roma (Biblioteca Nazionale Centrale; Archivio Storico della Banca Unicredit; Archivio di Stato; Biblioteca Apostolica Vaticana; Biblioteca Museo Teatrale Siae), Bologna (Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio), Firenze (Biblioteca Nazionale Centrale), Forlì (Biblioteca Comunale Aurelio Saffi), Fano (Biblioteca Federiciana), Fossombrone (Biblioteca Civica Passionei), Pesaro (Biblioteca Oliveriana), Macerata (Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti), Spoleto (Archivio di Stato);

– è stato inoltre possibile visionare i documenti custoditi negli archivi privati degli eredi di Belli, di Amalia Bettini e di Antonio Lazzarini.

 

La Repubblica Romana del 1849 – Convegno di studi – 30 maggio 2019

Cari amici,
il nostro Centro Studi ha organizzato (con la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea) un convegno di studi dedicato ad analizzare le vicende della Repubblica Romana del 1849 (di cui quest’anno si celebra il 170esimo anniversario) da un punto di vista particolare, e cioè di come quelle vicende siano state rappresentate dal dialetto nei romanzi, nella poesia, nei documenti dell’epoca (i giornali). Un’attenzione specifica sarà poi ovviamente riservata a Belli, che di quei momenti è testimone attento.
Vi aspettiamo!
Marcello Teodonio

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CONVEGNO DI STUDI

La Repubblica Romana del 1849
nella letteratura e nelle cronache in lingua e in dialetto
30 maggio 2019 – ore 16
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
via Michelangelo Caetani 32

Saluto di Patrizia Rusciani
Direttrice della biblioteca di storia moderna e contemporanea
Coordina Rosanna De Longis

1. Davide Pettinicchio, «Prospetto di universali miserie, raccapriccio d’illegali supplizî». Belli e la Repubblica del Quarantanove.
2. Emiliano Picchiorri – Giulio Vaccaro, I giornali della Repubblica Romana: una fonte per lo studio del dialetto
3. Valeria Tavazzi, «Il voto del popolo incarnato»: Ciceruacchio nella letteratura intorno alla Repubblica Romana
4. Kevin De Vecchis, Ciceruacchio. La fortuna linguistica e letteraria di un soprannome
5. Antonietta Angelica Zucconi, Gli autori della “Revue des deux mondes” e la Repubblica Romana
6. Marcello Teodonio, “Manifesti, arme, bandiere, / gente pe strada che s’abbraccicava”. La Repubblica Romana nella poesia romanesca

Conclusioni: Giuseppe Monsagrati

 

CSGGB – 2019 – 30 maggio – Convegno Repubblica Romana

Convegno di studi “Padre Pietro Pirri e La Battaglia del Pian Perduto” – 10 maggio 2019

CONVEGNO DI STUDI

“Una vita unicamente dedicata alla scrittura”

Padre Pietro Pirri e La Battaglia del Pian Perduto

10 maggio 2019 – ore 9,00

Archivio Storico Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù

Via degli Astalli 16, 00186 Roma

In occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Padre Pirri, il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli si fa promotore con altri enti e istituti (Archivio Storico Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù, Archivum Romanum Societatis Iesu, BIM Cascia, CEDRAV, Comune di Cerreto di Spoleto, il formichiere) di un convegno a lui dedicato, come da locandina allegata.

Padre Pietro Pirri (1881-1969) è stato uno studioso gesuita che si è interessato a molti argomenti, sia sulla Compagnia che su altri ambiti: architettura gesuitica, massoneria, Storia della Compagnia di Gesù, rapporti Stato-Chiesa nell’Ottocento, in particolare sulla Questione romana, arte minore umbra, ecc… Tra le sue varie pubblicazioni figura anche la curatela alla prima edizione in stampa della Battaglia del Pian Perduto, poemetto in ottave in dialetto umbro-marchigiano su uno scontro armato tra Norcini e Vissani avvenuto il 20 luglio 1522, un’opera datata tra fine Settecento e inizi Ottocento, che nel corso del convegno verrà presentato in una nuova edizione critica con l’apporto di vari studiosi e il coordinamento del nostro socio Elio Di Michele.

CSGGB 2019 – Convegno Padre Pirri – 10 maggio

Giornata di studio su Crescenzo Del Monte – 18 dicembre 2018

Cari amici,

eccoci all’ultimo appuntamento di questo 2018, che dedichiamo alla figura di Crescenzo Del Monte (il massimo poeta del dialetto della comunità ebraica romana), di cui quest’anno si ricorda il 150esimo della nascita.

L’incontro nasce con la collaborazione del nostro Centro Studi con la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, con il Museo ebraico di Roma, con l’UCEI (Unione delle comunità ebraiche italiane), e con la casa editrice il cubo.

Vi aspettiamo!

Con l’occasione vogliate gradire i nostri migliori auguri di buone feste.

Marcello Teodonio

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giovedì 20 dicembre 2018, ore 15.30

Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Palazzo Mattei di Giove

Via Michelangelo Caetani 32, Roma

“Io sò iodìo romano”

giornata di studio su Crescenzo Del Monte (1868-1935) in occasione dei 150 anni della nascita

coordina:

Rosanna De Longis

intervengono:

Micaela Procaccia“Epoca di libertà”. Crescenzo Del Monte e gli ebrei romani dopo il 1870

Marcello Teodonio: “E intànt’io, grazziaddio, stàe sempre ’n piede”. La poesia di Crescenzo Del Monte nel quadro della poesia in dialetto tra Ottocento e Novecento

Luca LorenzettiLingue, pseudolingue. Crescenzo Del Monte e il giudeoromanesco

Sara NataleDue poeti dialettali ebrei: il romano Crescenzo Del Monte e il mantovano Annibale Gallico

Ariel ViterboCarte dimenticate: l’Archivio Crescenzo Del Monte alla Biblioteca Nazionale d’Israele

Davide SpagnolettoRicordi familiari e manoscritti di Crescenzo Del Monte nella collezione del Museo Ebraico di Roma

Incontro all’Istituto Nazionale di Studi Romani – 13 dicembre 2018

Cari amici,

giovedì 13 dicembre, alle ore 16, nella prestigiosa sede dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, presenteremo la nuova edizione dei sonetti di Belli, curata da Lucio Felici, Pietro Gibellini, Edoardo Ripari (Einuadi 2018, 4 v.).

All’incontro, che organizziamo nella forma della tavola rotonda, parteciperanno Pasquale Stoppelli e Claudio Costa, e una gruppo di giovani studiosi di Belli: Kevin De Vecchis, Herbert Natta, Davide Pettinicchio, Giulio Vaccaro.

Nell’occasione sarà possibile comprare i quattro volumi, peraltro con una favorevole condizione di acquisto.

Vi aspettiamo

Marcello Teodonio

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Istituto Nazionale di Studi Romani

Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

 

Giuseppe Gioachino Belli, I sonetti

a c. di Lucio Felici, Pietro Gibellini, Edoardo Ripari

Einaudi editore, 2018

 

saluto di Gaetano Platani, Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Romani

 

13 dicembre 2018 tavola rotonda

o     Pasquale Stoppelli, ricordo di Lucio Felici

o     Claudio Costa

o     Kevin De Vecchis

o     Herbert Natta

o     Davide Pettinicchio

o     Giulio Vaccaro

coordina Marcello Teodonio

 

saranno presenti Pietro Gibellini ed Edoardo Ripari

Invito

 

Incontro al Teatro Argentina – 21 novembre 2018

Cari amici,

vi ricordo l’appuntamento di dopodomani, mercoledì 21 novembre, alle ore 16, al teatro Argentina per l’incontro sulla presenza del tema della salute nel teatro e nei sonetti di Belli.

Vi aspettiamo!

Marcello Teodonio

 

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CENTRO STUDI GIUSEPPE GIOACHINO BELLI

IL 996 DA ROMA ALL’EUROPA

 

Medici e medicine nei testi di Giuseppe Gioachino Belli

 

Laura Biancini, Elisir e lattovari, ciarlatani e tra illustrissimi accademici nel teatro di Belli

Marcello Teodonio, La medicina nei sonetti di Belli

 

letture di Stefano Messina e Chiara Bonome

 

mercoledì 21 novembre 2018, ore 16,00

Teatro Argentina, largo di Torre Argentina 52

 

ingresso libero fino ad esaurimento posti

Convegno di studi “Nun sai c’a lo spedale sce se more?” – 14, 15 e 21 novembre 2018

14, 15 e 21 novembre 2018

“Nun sai c’a lo spedale sce se more?”

Medici e pazienti, medicine e strutture sanitarie nella Roma di Giuseppe Gioachino Belli

 

Cari amici,

eccoci al nostro annuale convegno, che stavolta è dedicato a un tema di perenne attualità: la salute, e perciò la medicina, le strutture sanitarie, i medici, i pazienti.

Il tema lo analizzeremo anzitutto (prima giornata) dal punto di vista generale (la medicina a Roma nella prima metà dell’Ottocento), e poi (seconda giornata) dalla prospettiva del nostro grandissimo Giuseppe Gioachino Belli.

Il tutto avverrà in un luogo davvero fondamentale per queste vicende, e cioè nell’ospedale Santo Spirito, che ci ha messo a disposizione due sale bellissime.

Si tratta insomma di un’occasione importante per entrare ancora una volta nel mondo di Belli, di Roma, e più in generale delle nostre memorie.

Vi aspetto!

Marcello Teodonio

INVITO convegno sulla salute – Belli – 2018

 

Convegno di studi “Giuseppe Paolo Samonà: da Belli a Tomasi di Lampedusa” – 11 gennaio 2018

Cari amici,

eccoci al nostro primo appuntamento di questo 2018, che dedichiamo alla figura e all’opera di Giuseppe Paolo Samonà, autore, fra l’altro, di un testo fondamentale per i nostri studi: Giuseppe Gioachino Belli. La commedia romana e la commedia celeste, libro che la casa editrice il cubo ha recentemente ripubblicato.

Vi aspettiamo!

Marcello Teodonio

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Fondazione Marco Besso

Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli

il cubo

in occasione della pubblicazione del libro

Giuseppe Paolo Samonà,

G.G. Belli, la commedia romana e la commedia celeste,

Roma, il Cubo, 2017

siamo lieti di invitarla alla sessione di studio che si terrà

giovedì 11 gennaio 2018, alle ore 16.30

su

 

Giuseppe Paolo Samonà: da Belli a Tomasi di Lampedusa

 

indirizzo di saluto: Marcello Teodonio

interventi di: Giulio Ferroni, Leonardo Lattarulo, David Meghnagi, Elena Ricci

coordina: Rebecca Samonà

Fondazione Marco Besso

Largo di Torre Argentina 11 – Roma

Invito

Per informazioni:

www.fondazionemarcobesso.itsegreteriadue@fondazionemarcobesso.itwww.ilcubo.euinfo@ilcubo.eu