1991, Bicentenario della nascita di Belli. Grande mostra alla Biblioteca Nazionale; tre giorni di convegno di studi alla Biblioteca Nazionale, nella sede dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, e all’Università La Sapienza; ciclo di lezioni nelle scuole della provincia di Roma; conclusione solenne in Protomoteca. Intanto Roberto Vighi stava completando l’Edizione Nazionale dei Sonetti romaneschi, che chiudeva un’intera esistenza di studi nel modo migliore, e al tempo stesso apriva la strada ai lavori successivi. Il giorno conclusivo delle cerimonie del bicentenario, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, Carlo Muscetta, interpretando una volontà più volte espressa da molti studiosi e appassionati di Belli, auspicò la costituzione di un Centro studi che si intitolasse a Giuseppe Gioachino Belli. E la sede per esprimere un simile auspicio era l’unica appropriata, giacché un’istituzione del genere poteva nascere solo con l’impegno diretto del comune di Roma.
Ma evidentemente, come dicono i saggi, quelli non erano tempi ancora maturi per un passo in quella direzione. Bisognò attraversare antri tempi, antre cure, antri penzieri, e aspettare altri interlocutori istituzionali, perché la cosa potesse concretizzarsi.
Attraverso la sinergia fra il Comune di Roma e l’Istituto Nazionale di Studi Romani, il 5 dicembre 1994 nove soci fondatori (Biancini Laura, Bonaugura Gianfelice, de Nardis Luigi, Miarelli Mariani Gaetano, Mazzocchi Alemanni Muzio, Muscetta Carlo, Ragni Eugenio, Roscetti Fernando e Teodonio Marcello) costituirono il Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli.
Il senso del progetto è tutto nello statuto, che indica come fini fondamentali del Centro Studi quelli di
- promuovere e coordinare iniziative volte a valorizzare l’opera belliana e il dialetto di Roma;
- promuovere studi, convegni , ricerche, pubblicazioni nel campo della letteratura in lingua e in dialetto;
- curare la conservazione degli atti relativi alla vita e alle opere di Giuseppe Gioachino Belli e di provvedere alla loro divulgazione;
- favorire gli studi sui dialetti anche mediante l’erogazione di borse di studio e l’attivazione di programmi di formazione rivolti ai docenti.
Luigi de Nardis fu il primo presidente del Centro studi Giuseppe Gioachino Belli e rivestì tale carica fino all’ottobre del 1999. Dal 1999 al 2010 rivestì tale carica Muzio Mazzocchi Alemanni. Presidente dal 2011 e ancora in carica è Marcello Teodonio.