Il Lunario belliano è un vero lunario, come lo chiamavano nell’Ottocento. Ovviamente non ci sono predizioni sul futuro, ricette del giorno, previsioni meteo, ma sempre e soltanto la parola e i versi di Belli, che appunto segnano e sottolineano appunto i momenti della vita dell’anno.
E’ una iniziativa che non a caso parte proprio alla fine di questa “annata sana de batoste”. Un’annata magra, insomma, cui speriamo subentri un periodo più sereno, anche se, come dice Belli in un sonetto scritto proprio il 31 dicembre, sembrerebbe proprio che c’è poco da sperare, giacché “Dio benedetto ha in paradiso / antri gatti a pelà che sentì noi”. Però è lo stesso Belli che, come sappiamo, accetta questo stato delle cose per proporre appunto la sua visione del mondo e della vita all’insegna della consapevolezza e perciò della “allegria”.
A cura del prof. Marcello Teodonio, Presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli.
Video editing di Maurizio Mosetti.